Articolo di: Federico Deserti
Federico Deserti 26 aprile 2019
Customer Account / SEO & SEA Specialist

Responsive Search ADS: come funzionano gli annunci "adattabili" di Google

Responsive Search ADS : Google ADS e il Machine Learning
Google non cessa mai di dimostrare la sua incessante necessità di evolvere e sviluppare le proprie piattaforme. Tra le tante novità presentate e annunciate negli ultimi mesi, una delle più interessanti riguarda senza dubbio il graduale rilascio dei Responsive Search ADS, il nuovo formato di annunci adattabili per la rete di ricerca di Google ADS.

Google ADS sta gradualmente rilasciando in fase Beta gli Annunci Adattabili per la rete di ricerca, evoluzione degli annunci di testo espanso, offrendo la funzione Responsive Search ADS solo ad alcuni fruitori della piattaforma.

Questa nuova funzionalità, annunciata negli ultimi mesi del 2018, nasce con l’obiettivo di allinearsi ad altre innovazioni che negli anni Google ha largamente promosso e diffuso, portando il web ad evolversi (e con esso il mondo dell'internet advertising) agevolando l’esperienza utente su dispositivi mobile.

La capacità di adattamento che caratterizza questi nuovi annunci, da cui la definizione di Responsive Search ADS, consente la visualizzazione di una maggior quantità di contenuto, portando il “corpo” dell’annuncio da 2 a 3 Titoli e da 1 a 2 testi descrittivi.
 
Responsive Search ADS

La maggior quantità di contenuto però, non è l’unica novità e neppure la più interessante, infatti la vera innovazione passa dalla modalità con cui i nuovi annunci verranno proposti agli utenti.
 
Come si può vedere dallo screen, con gli annunci adattabili della rete di ricerca, si avrà la possibilità di inserire in un annuncio fino a 15 titoli e 4 descrizioni. Tutte queste opzioni verranno lanciate in ogni possibile combinazione ed è qui che arriva la parte interessante!
 
Responsive Search ADS
Lanciando e valutando i rendimenti in funzione di click, Impression e conversioni, l’algoritmo inizierà ad apprendere quali combinazioni sono più efficaci e in che formato proporre gli annunci agli utenti. In pratica le campagne si evolveranno sulla base di come reagisce il target designato, modificando le combinazioni di cui si compongono gli annunci per essere sempre più efficaci.


I Responsive Search ADS rappresentano davvero un vantaggio?


Volendo riassumere per punti le caratteristiche di questo nuovo strumento, si potrebbero individuare le seguenti quali principali:
  • Risparmio di tempo: Di fatto con la creazione di un unico annuncio se ne potranno lanciare 30 varianti.
  • Ottenere maggior flessibilità e più leads: Le proprietà responsive degli annunci e la varietà di titoli e descrizioni a disposizione, permetteranno alla campagna di competere in modo molto più efficace, sfruttando al meglio lo spazio e competendo per un maggior numero di Aste e Query.
  • Sviluppare gruppi più efficienti: La maggior competitività, consentirà ai gruppi di annunci di conseguire rendimenti migliori, impiegando meglio il budget a disposizione su Click, e Conversioni.
Si può facilmente capire come sulla carta questa evoluzione possa tradursi in uno strumento molto interessante nello sviluppo di campagne pay per click, ma bisogna considerare la sua natura ancora sperimentale.
Google ADS suggerisce a chi lo utilizza di monitorare con attenzione e frequenza gli annunci realizzati con questo sistema, quindi è presto per poterne sancire la bontà o meno. Di fatto si può affermare che questo sia un ulteriore passo di “Big G” nella corsa verso l’automazione dei suoi servizi.

Come si è potuto constatare altre volte in passato (vedi il famigerato ADWords Express), questi strumenti offrono grandi potenzialità e possibilità di autonomia anche ai non addetti ai lavori, talvolta eccessive e rischiose per il portafoglio di chi si avventura in questo territorio senza le necessarie competenze. Diventa fondamentale per ciò, tenere in debita considerazione che per quanto evoluto, un algoritmo non sia ancora in grado di cogliere tutti gli aspetti essenziali al buon funzionamento di una campagna.

Con i Responsive Search ADS si potranno proporre annunci maggiormente ottimizzati, probabilmente risparmiando tempo nella configurazione iniziale, ma resterà indispensabile un attento esame dei dati per definire se gli utenti reagiranno come ci si aspetta e si desidera.

Il Machine Learning è certamente il futuro di questo settore, quindi è fondamentale approcciare nuovi strumenti e sperimentarne le potenzialità, soprattutto quando le principali piattaforme offrono occasioni di studio e valutazione come questa, ciò nonostante affidare il rendimento di una campagna ad un automatismo resta ancora un azzardo.

Nella maggior parte dei casi, in particolare quando il target a cui ci si vuole rivolgere si riferisce a settori di nicchia e/o altamente specializzati, esperienza e conoscenza dei processi di Search Intent restano fondamentali.

 
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