Sempre di più la navigazione Internet viene fruita da
dispositivi mobili. Ad oggi si stima che oltre la metà del traffico internet mondiale passi dai vari smartphone e tablet, con picchi del
75% in alcune nazioni quali il Messico. Anche in Italia questa percentuale si alza fino ad arrivare ad un buon 62%. Ecco che, di conseguenza, le aziende cercano sempre più di interagire con la propria platea mettendo a disposizione gli
strumenti migliori per l’utilizzo in mobilità.
Questi strumenti prendono il nome di
web app. Dopo un periodo di assestamento, che ha visto una scena cavalcata da tre attori, oggi il mercato delle app viene spartito da due grandi colossi:
Apple e
Google che, attraverso i relativi store, mettono a disposizione delle persone centinaia di migliaia di applicazioni che vanno a coprire le più disparate esigenze.
Ma cosa significa realizzare un' app?
Proprio perché i player principali sono due, sicuramente l’app deve essere sviluppata per
entrambi i sistemi. Ovviamente, le tecnologie di realizzazione sono diverse tra l’una e l’altra e spesso un solo sviluppatore non possiede le competenze necessarie per affrontare entrambi gli ambienti.
Ecco che le società si devono quindi dotare di
due team di sviluppo necessari per proporre una copertura completa e allo stesso tempo adeguata dei dispositivi mobili. Come conseguenza di questo si ha un
allungamento dei tempi di sviluppo e, proporzionalmente, l’
aumento dei relativi costi.
Anche se in questi ultimi anni sono state sviluppate e perfezionete tecnologie che permettono lo
sviluppo univoco, alcune parti devono comunque essere realizzate in maniera diversa per i due sistemi.
C’è una possibile soluzione a tutto ciò?
Sì, la web app! Ma che cos’è e che cosa la distingue da un’app vera e propria?
La web app è un’applicazione a tutti gli effetti,
sviluppata in maniera nativa per i due sistemi e che può essere pubblicata e, di conseguenza,
venduta sugli store.
Questa applicazione in realtà non fa altro che inglobare al suo interno un
browser, un programma di navigazione internet, che si connette ad uno specifico sito internet. I contenuti dell’app vengono quindi erogati mediante un sito web; lo sviluppo risultante è pertanto univoco e non dipendente dal sistema che lo ospita.
Inoltre, proprio perché si connette al
sito web corporate istituzionale dell’azienda, si possono anche riciclare degli sviluppi già fatti. A questo punto, vista la premessa, nasce spontanea la domanda: “ma perché devo realizzare una app quando posso fare una web app?”.
Limiti delle web app
Ecco, appunto. Occorre tener presente i
limiti delle web app!
Essendo dei veri e propri siti web,
non possono interagire completamente con tutte le funzionalità messe a disposizione dai dispositivi mobili, in special modo quelle più avanzate.
Ecco quindi che, al momento della scelta, si rendono necessarie alcune
valutazioni per poter scegliere quella migliore. Se le esigenze che si vogliono affrontare attraverso l’app sono
divulgative e implicano
poca interattività con i dispositivi, utilizzando le funzioni più o meno standard (fotocamera, audio, localizzazione, notifiche), la web app è la scelta vincente. Il tempo di sviluppo risulta sicuramente più rapido, si abbassano i costi e modifiche “al volo” o piccole estensioni possono essere gestite facilmente.
Se invece si intende realizzare
un’app che utilizzi a fondo le più avanzate tecnologie messe a disposizione dai moderni smartphone (realtà aumentata, lettore di iride o impronte digitali tanto per citarne alcuni), l’app risulta la scelta obbligata.
Una mia personale
considerazione: la maggior parte delle informazioni che un’azienda vuole veicolare al proprio pubblico possono essere tranquillamente affrontate con una web app.